A ciascuno il suo Critical...
Sabato 8 Marzo 2008 - ore 17 - Piazza Roma - Senigallia
Lucacecco, Elisabetta ed Ele hanno presenziato, portando una fettina di ...Che vita fè? al Primo Critical Mass senigalliese, pedalando insieme ad un centinaio di persone che c'hanno creduto, l'hanno organizzato, divulgato, spinto come potevano... anche solo passando parola!
Eravamo solo tre su 15, ma lo so che avreste voluto esserci tutti, quindi ora mi aspetto che pacatamente... serenamente.... ognuno degli assenti ripari alla propria assenza promuovendo un'iniziativa analoga.
Per questo, mi metto d'impegno e vi do dei suggerimenti, cari assenti del Critical Mass!
Bec e Barto potrebbero organizzare il Critical Splash: alle prossime gare a cui parteciperanno, si tufferanno de panza e si faranno la vasca nuotando a cagnolino, sensibilizzando i nuotatori alla riduzione degli schizzi d'acqua
Marco può promuovere il Critical Sax: stazionando ai semafori della città, intonerà ripetutamente Red Wind di Jan Garbarek a tutte le macchine che passano di lì e si devono fermare al rosso... secondo me la riduzione del traffico sarà sensibile
Vale sarà l'anima del Critical Phon, non nel senso di asciugacapelli, ma di vento caldo: niente di diverso dal Critical Mass tradizionale, solo che si svolge in un giorno di garbino di inizio Luglio, con la temperatura che sfiora i 41° C, almeno non fa storie per salire in bici!
Lulla farà di tutto per permettere lo svolgimento del Critical Work: un sabato pomeriggio nel proprio ufficio a spostare pratiche da uno scaffale all'altro, zigzagando lentamente in bicicletta tra le scrivanie dei colleghi
Chiara e Aurèlien organizzeranno la Masse Problématique a Lione: giro in bici della città francese con passaggi su Pont Porton, Pont Zavattì, le Stradon Rhone, la Gare de Lyon, Cours 14 Julliet e Place Paris
Devio ovviamente sarà presidente del MLCNY, che promuoverà il Primo Bicincittà di Manhattan.
Massimo e Giobina saranno gli artefici del Critical Ski: una discesa del muro verticale della Saslong di Selva di Val Gardena effettuata a 4 Km/h, col rischio di trovarsi un tedesco di Neustadt an der Weinstrasse che avrà appena montato le minigonne ai suoi sci bianchi e ringhierà dietro di loro mandandoli a cagare in tutti i dialetti teutonici.
Livio e Scorcio potrebbero invece pensare al C.R.I.tical Mass: cercando di convincere tutte le guardie mediche ed i volontari della Croce Rossa senigalliese a partire durante le emergenze non più coi mezzi in dotazione, ma con bici, tandem, pattini, skateboard... ovviamente mantenendo invariati i tempi di intervento e portandosi a spalla l'attrezzatura necessaria!
Lucacecco, Elisabetta ed Ele hanno presenziato, portando una fettina di ...Che vita fè? al Primo Critical Mass senigalliese, pedalando insieme ad un centinaio di persone che c'hanno creduto, l'hanno organizzato, divulgato, spinto come potevano... anche solo passando parola!
Eravamo solo tre su 15, ma lo so che avreste voluto esserci tutti, quindi ora mi aspetto che pacatamente... serenamente.... ognuno degli assenti ripari alla propria assenza promuovendo un'iniziativa analoga.
Per questo, mi metto d'impegno e vi do dei suggerimenti, cari assenti del Critical Mass!
Bec e Barto potrebbero organizzare il Critical Splash: alle prossime gare a cui parteciperanno, si tufferanno de panza e si faranno la vasca nuotando a cagnolino, sensibilizzando i nuotatori alla riduzione degli schizzi d'acqua
Marco può promuovere il Critical Sax: stazionando ai semafori della città, intonerà ripetutamente Red Wind di Jan Garbarek a tutte le macchine che passano di lì e si devono fermare al rosso... secondo me la riduzione del traffico sarà sensibile
Vale sarà l'anima del Critical Phon, non nel senso di asciugacapelli, ma di vento caldo: niente di diverso dal Critical Mass tradizionale, solo che si svolge in un giorno di garbino di inizio Luglio, con la temperatura che sfiora i 41° C, almeno non fa storie per salire in bici!
Lulla farà di tutto per permettere lo svolgimento del Critical Work: un sabato pomeriggio nel proprio ufficio a spostare pratiche da uno scaffale all'altro, zigzagando lentamente in bicicletta tra le scrivanie dei colleghi
Chiara e Aurèlien organizzeranno la Masse Problématique a Lione: giro in bici della città francese con passaggi su Pont Porton, Pont Zavattì, le Stradon Rhone, la Gare de Lyon, Cours 14 Julliet e Place Paris
Devio ovviamente sarà presidente del MLCNY, che promuoverà il Primo Bicincittà di Manhattan.
Massimo e Giobina saranno gli artefici del Critical Ski: una discesa del muro verticale della Saslong di Selva di Val Gardena effettuata a 4 Km/h, col rischio di trovarsi un tedesco di Neustadt an der Weinstrasse che avrà appena montato le minigonne ai suoi sci bianchi e ringhierà dietro di loro mandandoli a cagare in tutti i dialetti teutonici.
Livio e Scorcio potrebbero invece pensare al C.R.I.tical Mass: cercando di convincere tutte le guardie mediche ed i volontari della Croce Rossa senigalliese a partire durante le emergenze non più coi mezzi in dotazione, ma con bici, tandem, pattini, skateboard... ovviamente mantenendo invariati i tempi di intervento e portandosi a spalla l'attrezzatura necessaria!
5 commenti:
Questo ragazzo di buona famiglia era già un valente tecnico e buon giornalista, ora mi sta diventando anche scrittore satirico e graffiante.........
FINALMENTE UN POST CHE FA RIDE!!!
ps complimenti a Quilly per il critical mass organizzato
Io, forzatamente lontano dall'appuntamento senigalliese, ho inventato, in quel di Legnano, il Critical Tumbleturn seguito immediatamente da quattro o cinque Critical Blasphemy poi ripetuti innumerevoli volte per tutta la serata.
Avrei fatto meglio ad essere fra i partecipanti del critical mass... almeno entravo nella storia.
Occhio, che di questi tempi parlare di critical mass fa molto di più venire in mente il rugby: e Barto è l'ideale!
Io mi sto adoperando per creare il primo Critical Burp, in pratica una giornata dedicata al rutto collettivo come strumento di protesta non violenta, liberale e libertaria contro tutte le ingiustizie politiche e gastrointestinali e contro ogni forma di discriminazione della flautolenza orale.
Vi rimando per approfondimenti al famoso saggio del filosofo e dietologo alternativo Karl H. Potter "il Rutto come volontà e rappresentazione" forse il miglior tentativo di rivalutazione del valore epistemiologo del rutto.
segnalo anche "Rutto e tabù" di S. Freud; "l'essere e il rutto" di Sartre; "ruttare o avere" di E. Fromm;
"storia del rutto in occidente" di Philippe Ariès; "il rutto e la necessità" di Jacques Monod;
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