La scuola
Alcuni giorni fa (28 gennaio 2008) su la Repubblica.it è stato pubblicato un articolo interessante. Riguardava la protesta in Francia dei professori per l’idea di una possibile valutazione da parte degli studenti. Questo il titolo:
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Battaglia legale sull'idea di dare una pagella ai docenti
In campo i sindacati, tensione con il programma del governo
Francia, gli alunni danno i voti
prof in guerra: "Un abuso"
Battaglia legale sull'idea di dare una pagella ai docenti
In campo i sindacati, tensione con il programma del governo
Francia, gli alunni danno i voti
prof in guerra: "Un abuso"
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E questo il link: http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/pagelle-prof-francia/pagelle-prof-francia/pagelle-prof-francia.html
Sinceramente non capisco quale sia il problema. So che i francesi hanno nel loro patrimonio genetico questa propensione allo sciopero e alla protesta (non me ne voglia Aurélien) ma in questo caso mi sembra sinceramente esagerata. E parlo come studente ma anche come docente. Qua in America tutti i professori (dai semplici insegnati di lingua a quelli di ruolo) vengono valutati a fine semestre dagli studenti. Quanto questo poi abbia influenza nel Dipartimento in cui il docente insegna (in caso di una valutazione totalmente negativa), non so dirvelo. Magari qualcuno protesterà dicendo che il problema in Francia riguarda l’apertura di un sito dove gli studenti possono dire quello che vogliono restando anonimi e non si tratta di valutazioni di fine semestre che vedono impegnati tutti gli studenti di una determinata classe. Beh, in America abbiamo anche questo: http://www.ratemyprofessors.com/ che naturalmente è una pagina web da prendere con le dovute precauzioni dato che solo gli studenti che conoscono il sito e che vogliono scrivere qualcosa, lo fanno. Torno alla mia prima questione: non capisco perché coloro che danno voti, giudizi e pagelle non debbano essere valutati dagli studenti. È come se volessero essere “intoccabili”. Se so che faccio bene il mio lavoro, dovrei essere tranquillo con la mia coscienza e non dovrei temere di essere valutato. Ricordando i miei anni liceali, non sarebbe stato male poter valutare negativamente e oggettivamente un paio di professori che non stavano né in cielo né in terra (mi riferisco, in particolare, a una prof. di matematica del biennio dello scientifico e ci metterei anche la prof. di storia e filosofia del triennio). In fin dei conti uno dei motti più conosciuti della Rivoluzione francese è stato “Liberté, Égalité, Fraternité”. Se non si dà agli studenti la possibilità di dare un proprio giudizio, dove va a finire la “liberté d’expression”?
Sinceramente non capisco quale sia il problema. So che i francesi hanno nel loro patrimonio genetico questa propensione allo sciopero e alla protesta (non me ne voglia Aurélien) ma in questo caso mi sembra sinceramente esagerata. E parlo come studente ma anche come docente. Qua in America tutti i professori (dai semplici insegnati di lingua a quelli di ruolo) vengono valutati a fine semestre dagli studenti. Quanto questo poi abbia influenza nel Dipartimento in cui il docente insegna (in caso di una valutazione totalmente negativa), non so dirvelo. Magari qualcuno protesterà dicendo che il problema in Francia riguarda l’apertura di un sito dove gli studenti possono dire quello che vogliono restando anonimi e non si tratta di valutazioni di fine semestre che vedono impegnati tutti gli studenti di una determinata classe. Beh, in America abbiamo anche questo: http://www.ratemyprofessors.com/ che naturalmente è una pagina web da prendere con le dovute precauzioni dato che solo gli studenti che conoscono il sito e che vogliono scrivere qualcosa, lo fanno. Torno alla mia prima questione: non capisco perché coloro che danno voti, giudizi e pagelle non debbano essere valutati dagli studenti. È come se volessero essere “intoccabili”. Se so che faccio bene il mio lavoro, dovrei essere tranquillo con la mia coscienza e non dovrei temere di essere valutato. Ricordando i miei anni liceali, non sarebbe stato male poter valutare negativamente e oggettivamente un paio di professori che non stavano né in cielo né in terra (mi riferisco, in particolare, a una prof. di matematica del biennio dello scientifico e ci metterei anche la prof. di storia e filosofia del triennio). In fin dei conti uno dei motti più conosciuti della Rivoluzione francese è stato “Liberté, Égalité, Fraternité”. Se non si dà agli studenti la possibilità di dare un proprio giudizio, dove va a finire la “liberté d’expression”?
PS. credo che sia giunto il momento di festeggiare. Se il blog non m'inganna questo è il centesimo post dalla sua nascita!!!!!! :-)
4 commenti:
Tutti i professori che ho più odiato durante la mia vita scolastica sono quelli che, vent'anni dopo, ricordo con stima e rispetto.
Forse non tutti gli adolescenti (sicuramente non io) sono in grado di giudicare serenamente i loro docenti.
dai dai devio, non credo che tu possa lamentarti eccessivamente dei tuoi professori del liceo...
per esempio, tu sei finito a New York in un'università!!
...chissà che prof. d'inglese con le palle che avevi!!
Questo blog langue, che poi vi posso anche capire visto che da (solo) una settimana sono entrato anch'io nel club dei bloggaroli e già non so più che cactus scrivere sul mio...
Chi ha penna non ha idee,
chi ha idee non ha penna...
io sono pienamente d'accordo!! voto e provvedimenti contro gli incompetenti... sarà perché era lo stesso liceo scientifico... ma il mio prof di italiano e il mio prof di storia e filosofia del triennio non li auguro a nessuno
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